I semi dell’integrazione per celebrare la Giornata dell’albero

Il vento della vita ha portato da molto lontano semi che sono diventati o promettono di diventare ricchezza per il terreno che li ha accolti. Con questa certezza interiore la Scuola primaria “Mariele Ventre” di Ragusa ha deciso di dedicare una giornata di testimonianze sul tema dell’integrazione degli stranieri a Ragusa. La Fondazione San Giovanni Battista e l’Avis comunale di Ragusa hanno incontrato le classi Quarte dell’istituto per uno scambio di idee che si è trasformato in un tripudio di domande, curiosità, parole e scambi di emozioni difficili da tradurre in parole.

Il dono gratuito del sangue da parte di persone di origine tunisina ed eritrea come senso di generosità e partecipazione è stato il primo messaggio giunto alla platea. Dunque si è passati al tema dell’accoglienza.

Tra i testimoni, Pinuccia Cavalieri, responsabile del progetto SPRAR “Famiglia amica”. “I progetti di accoglienza della rete nazionale SPRAR – ha affermato – sono come degli alberi  dove trovano riparo persone che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese di origine e che sono approdate in Italia lasciando le proprie origini. Noi aiutiamo loro a piantare nuove radici attraverso l’insegnamento della lingua Italiana, l’incontro con altre persone. da questo albero che è il progetto SPRAR, dunque, si esce come nuovi semi pronti a formare altre piante che possono rendere più bella anche la nostra città”.

Il racconto del viaggio ha catturato l’attenzione dei giovanissimi studenti che hanno avuto modo di sommergere di domande Kekoi Sillah, ragazzo gambiano in Italia ormai da quasi tre anni. “Ho dovuto lasciare le mie radici – racconta Sillah – ma non ho mai pensato di tornare indietro, anche nei momenti più paurosi del mio viaggio attraverso il deserto ed il mare. oggi guardo avanti, il mio futuro è in questa città che amo e per la quale voglio essere utili. Grazie al progetto di servizio civile avrò modo di servire per ringraziare l’Italia di avermi servito”.

“Ringraziamo la Scuola “Mariele Ventre” per questo invito – sottolinea Pinuccia Cavalieri – perché ci offre un modo per spiegare il senso del nostro lavoro. Far conoscere queste realtà a bambini di 9 anni significa davvero piantare in loro il seme della conoscenza reciproca attraverso il quale combattere la mala pianta del pregiudizio o dell’odio”.

Al termine dell’incontro, la Fondazione ha fatto dono di alcune copie del libro di favole “Il mondo tra le dita”, frutto di un concorso nazionale che ha coinvolto la rete SPRAR nazionale.

 

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