Raccontare il “SAI” alle scuole

Si è concluso il percorso formativo con gli studenti del Liceo di scienze umane “Vico” di Ragusa

Gli studenti di oggi sono i migliori testimoni per la società del domani. Con questa idea la Fondazione San Giovanni Battista ha accolto l’invito del Liceo di Scienza umane “Giambattista Vico” di Ragusa per tenere un ciclo di incontri dedicati al Sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
Incontri che si sono tenuti nell’aula magna dell’Istituto e che hanno avuto un momento di conclusione presso la sede del progetto “Famiglia Amica” del Comune di Ragusa.
“Sono certo – afferma Renato Meli, presidente della Fondazione – che la scuola è un luogo privilegiato per affrontare temi importanti come l’inclusione sociale e la pace. L’esperienza di oggi ha portato questi ragazzi a toccare con mano una parte della nostra quotidianità lavorativa. Un modo per far sperimentare loro che occorre andare oltre i luoghi comuni. Sarebbe importante e direi quasi fondamentale che le insegnanti e i ragazzi, cui sono enormemente grato per la sensibilità mostrata, raccontassero l’esperienza vissuta per disinnescare facili e gratuite semplificazioni oltreché pregiudizi”.
I docenti ed i ragazzi del “Vico” hanno portato in dono alla Fondazione due alberi che sono stati piantati nel giardino della struttura di via Ungaretti. “E’ un dono speciale per il quale siamo ulteriormente grati alla scuola – prosegue Meli – poiché riveste un valore simbolico molto importante: gli alberi con le loro radici, chiedono che si abbia cura di loro e in cambio offrono frutti importanti, proprio come avviene con le persone.

Prendendoci cura l’uno dell’altro si diventa capaci di incontrarsi nel segno della vera amicizia”. “Sono grato anche ai miei collaboratori che hanno donato, con grande professionalità, le loro esperienze e conoscenze a questi alunni”. 
A piantare gli alberi hanno provveduto gli studenti e gli ospiti dei progetti SAI “Vivere la vita” del Comune di Ragusa, “Biscari” e “Farsi prossimo” del Libero consorzio comunale di Ragusa. Una festa che è soprattutto un arrivederci.

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