Alternanza scuola – lavoro per disegnare “Il mondo tra le dita”

Il presidente Renato Meli: “Il lavoro svolto arricchisce le persone che sono state impegnate, ma anche la società”.

Tre mesi di lavoro, di studio di incontri. Tre mesi per conoscere il mondo dei richiedenti asilo e per onorare il progetto scolastico di alternanza scuola-lavoro.

Così gli studenti del Liceo Artistico “Galileo Ferraris” di Ragusa hanno vissuto l’esperienza proposta dalla Fondazione San Giovanni Battista. Obiettivo dell’impegno dei 6 ragazzi è stata la realizzazione delle illustrazioni per il libro che raccoglierà le opera vincitrici del concorso letterario nazionale “Il mondo tra le dita” promosso dalla Fondazione in collaborazione con la rete SPRAR.

Tredici sono le storie multiculturali scritte dai beneficiari dei centri di accoglienza della rete SPRAR nazionale che verranno prossimamente pubblicate con l’impaginazione a cura del grafico Emanuele Cavarra. Testi che Anna Maria Russo, Dariia Chorna, Giulia Salonia, Federica Lucenti, Alessio Distefano e Salvo Firrincieli hanno tradotto in immagini suggestive e pregevoli.

“Da parte nostra – spiega Renato Meli, presidente della Fondazione – permane una massima apertura nei confronti del mondo della scuola. Nei volti dei ragazzi leggo felicità e soddisfazione. Possiamo dire che in questo caso l’alternanza scuola-lavoro ha avuto un senso. Il lavoro svolto arricchisce le persone che sono state impegnate, ma anche la società. Questi ragazzi, infatti,  saranno paladini con i loro coetanei e familiari per decostruire molti stereotipi legati al mondo delle immigrazioni. Un plauso va rivolto alla tutor aziendale Maria Taranto ed alla professoressa Alessandra Marino che ha seguito gli studenti in questo percorso”.

“Questa esperienza – aggiunge la professoressa Giovanna Piccitto, dirigente del Ferraris – rappresenta un incontro tra civiltà e culture, oltre che una preziosa opportunità di conoscere e lavorare a fianco con le realtà sane del territorio”.

“Siamo molto felici – confermano gli studenti – e pronti a testimoniare l’importanza di questo cammino formativo. Abbiamo avuto modo di incontrare ragazzi stranieri ed un mondo che non conoscevamo. Rappresenta una grande gioia il fatto che i nostri lavori verranno pubblicati e conosciuti da tanti giovanissimi lettori”.

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