La Giornata Mondiale del Rifugiato 2025 si affaccia su nuovi scenari di guerra, su un mondo che sembra avere smarrito quasi del tutto il senso dell’empatia, del dialogo e della pace. Iran, Gaza, Ucraina, Sudan ed Etiopia sono solo alcuni degli scenari di guerra che oggi infiammano il mondo. Ecco perché è urgente celebrare con forza l’appuntamento annuale voluto dalle Nazioni Unite per riconoscere la forza, il coraggio e la determinazione di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo proprio a causa di guerre, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.
La Fondazione San Giovanni Battista, da 25 anni in prima linea per l’accoglienza e l’inclusione dei rifugiati propone alcuni momenti di riflessione e di condivisione con l’intento di dare concretezza al #torniamoasentire che vuole essere il tema di fondo di questa giornata.
Dal 17 al 19 giugno attiviamo “TUTTI A TAVOLA”, laboratori artistici partecipati a cura del Collettivo Ocra ETS. Gli incontri si svolgeranno presso i centri di accoglienza della Fondazione San Giovanni Battista e prevedono due pratiche artistiche per creare insieme una grande tovaglia stampata a mano con stoviglie, timbri e simboli della condivisione. Verrà anche realizzato un ricamo collettivo che, simbolicamente unisca storie diverse in un’unica opera tessile.
Giorno 1 luglio, a Comiso rifletteremo con il giornalista Mimmo Muolo, vaticanista per il quotidiano “Avvenire”, sul tema “Una riflessione pubblica sulle migrazioni alla luce della dottrina sociale della chiesa”.
Il 3 luglio, infine, presso il centro CAS di contrada Borgo la Croce di Ragusa vivremo un momento di convivialità aperta a tutta la comunità. Si mangerà insieme attorno alla tovaglia collettiva realizzata nei laboratori.
“In occasione di questa Giornata mondiale del rifugiato, ricorda Renato Meli – presidente della Fondazione San Giovanni Battista – desidero sottolineare quanto sia fondamentale coltivare l’empatia e la capacità di ascoltare e comprendere la sofferenza e i bisogni di chi ha dovuto lasciare la propria terra. Solo attraverso il sentire del cuore possiamo provare a comprendere realmente ciò che può significare il percorso di un rifugiato. Credo peraltro sia necessario affrontare il tema delle migrazioni epurandolo da condizionamenti ideologici o di parte. Il tema delle migrazioni infatti ci riguarda nella duplice accezione, immigrazione ed emigrazione. Tutte le società evolute sono chiamate ad accogliere e includere ma anche ad interrompere il ciclo infinito della violenza e dello sfruttamento, contribuendo a costruire un mondo dove ogni uomo e ogni donna possano trovare speranza e dignità senza dover necessariamente lasciare la propria patria. Gli appuntamenti che abbiamo pensato quest’anno hanno il segno della semplicità, della riflessione e della condivisione quali traiettorie per immaginare orizzonti di pace e di vera umanità”.
#withrefugees #torniamoasentire #gmr25