Rinnovata la convenzione tra la Fondazione San Giovanni Battista e l’Uepe

E’ stata rinnovata la convenzione tra la Fondazione San Giovanni Battista e l’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) di Ragusa. Una collaborazione che prosegue già dal 2018 e che darà l’opportunità a 6 persone, che hanno commesso dei reati e quindi condannati di non scontare una pena detentiva, ma di avvalersi della sospensione e commutarla in Lavori di Pubblica Utilità o Messa alla Prova. La Fondazione offre loro l’opportunità di svolgere questo periodo presso i vari progetti in essere attraverso delle attività non retribuite, attività che diventano una restituzione in favore della collettività.
“Come ente della Diocesi di Ragusa – afferma Renato Meli, presidente della Fondazione – crediamo molto nella giustizia riparativa. Da anni collaboriamo con l’Uepe di Ragusa con risultati molto positivi. Le persone che hanno svolto nelle nostre sedi il servizio non hanno mai avuto problemi di recidività. Addirittura alcune persone interessate da questo percorso abbiamo offerto delle opportunità lavorative. In questa nuova convenzione ho dato disponibilità ad ampliare a 6 il numero delle persone, ovvero due in più rispetto allo scorso anno”.
Gli ambiti di intervento previsti dalla convenzione prevedono che queste persone vengono coinvolte nella quotidianità dei Progetti di Accoglienza (SAI e Cas); le mansioni possono spaziare dall’assistenza ai pasti, pulizia degli spazi comuni delle strutture, sistemazione e distribuzione degli alimenti, monitoraggio del magazzino, manutenzione ordinaria, decoro e cura del verde all’ interno delle strutture. Comunque fondamentale risulta essere l’aspetto relazionale, la possibilità di incontrare individui provenienti da culture diverse diventa opportunità di conoscenza, che ha dato le basi per relazioni autentiche, che alcune volte si sono trasformate in sane amicizie, ossia in opportunità di integrazione.
“La rieducazione – prosegue Meli – è un punto di riferimento per scontare una pena alternativa alla detenzione e, soprattutto, restituire alla collettività una persona migliore e con maggiori strumenti a disposizione”.
Dello stesso avviso la direttrice UEPE Ragusa, Rosaria Ruggieri: “Oggi rinnoviamo con la Fondazione San Giovanni Battista una esperienza solida e capace di attestare risultati significativi. Insieme cerchiamo di condividere una responsabilità civile che punta al miglioramento di tutta la rete sociale. Il compito degli UEPE è orientare e sostenere la persona in un percorso individualizzato di reinserimento sociale, che attivi e potenzi le risorse personali e coinvolga i familiari, le istituzioni e i servizi del territorio nel rispetto della dignità e dell’unicità della persona. In questo senso la Fondazione rappresenta per noi una realtà solida e competente”.
“Ho sempre creduto – sottolinea il dottor Francesco Paolo Pitarresi, presidente del Tribunale di Ragusa – nella rieducazione dei soggetti che hanno commesso dei delitti. Spesso, interrogando qualcuno, rifletto sulla fortuna che ho avuto nel poter contare su una famiglia che mi ha permesso di studiare. Ma allo stesso tempo mi chiedo ma se fossi nato in un contesto diverso dove si fa a botte per avere un tozzo di pane dove sarei io? Forse al posto della persona che ho dinanzi? In questo senso la rieducazione è un faro dal quale partire. Non è un percorso formale, ma un cammino impegnativo per il quale la collaborazione con le realtà del terzo settore diventa fondamentale”.

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